La pandemia da Covid-19 che ha coinvolto l’intera collettività e ci ha messo di fronte a una situazione emergenziale, che chiama soprattutto noi professionisti della salute mentale a intervenire sulla presa in carico della sofferenza psicologica delle persone.
L’esperienza pandemica ha messo ancora di più in risalto la necessità di un professionista che potesse essere alla portata di tutti proprio come il medico di base. Inizia così a farsi strada la figura dello psicologo di base.
Ma chi è lo psicologo di base? Cosa fa e come si fa a diventarlo? Approfondirò il tema in questo articolo.
Psicologo di base: una necessità da concretizzare
Come accennato all’inizio dell’articolo, il coronavirus ha fatto emergere vissuti e disagi a cui sono soggetti particolarmente le fasce sensibili come bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità, e ha portato un aumento di problematiche comportamentali ed emotive nella popolazione generale, evidenziando un incremento dei disturbi dell’ansia e dell’umore.
Questo aumento di disagi psichici ha fatto registrare un numero notevole di accessi anche ai pronto soccorso: si pensi alla sintomatologia da panico che ha portato le persone a percepire di non avere il controllo della propria emotività.
Di conseguenza, si è fatta sempre più pressante la necessità di istituire la figura dello psicologo di base, fondamentale per rispondere alle sempre maggiori esigenze della popolazione.
In assenza di una legge nazionale, la Regione Campania ha agito precocemente grazie anche alla sensibilità delle Istituzioni regionali, con una proposta di legge per l’istituzione dello psicologo di base, figura che nasce proprio per sostenere e rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini.
Psicologo di base: la proposta di legge
La figura dello psicologo di base diventa un punto di snodo fondamentale perché andrà a offrire un servizio di cure primarie psicologiche su tutto il territorio, al momento solo delle regioni che hanno aderito. Dati recenti hanno stimato che nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere a un servizio di supporto psicologico e che ci sia stato un aumento del 25% di persone che soffrono di disturbi d’ansia e d’umore.
L’aumento della richiesta di un supporto psicologico da parte delle persone, ha evidenziato quanto ci fosse la necessità da parte delle Istituzioni di dare una risposta concreta.
In un articolo Ansa sul “progetto psicologo di base” si legge la dichiarazione di Luciano Ciocchetti (tra i firmatari della proposta di legge 814 “Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell'ambito del Servizio sanitario nazionale”) che afferma:
“Scopo della proposta di legge è quello di prevedere all'interno delle aziende sanitarie locali l'istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria, strutturato a livello di distretto sanitario e relativo all'area funzionale secondo le normative vigenti, al fine di garantire il benessere psicologico nell'ambito della medicina di assistenza primaria, nei servizi e nei presìdi sanitari e socio-sanitari territoriali, quale servizio migliorativo destinato alle famiglie e alle comunità.”
Per questo, in linea con le vigenti norme per l’erogazione di cure primarie da parte del sistema sanitario nazionale, lo psicologo di base in Italia sarà inserito nel distretto sanitario di base per attività di assistenza psicologica primaria e opererà in collaborazione con medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e con gli specialisti ambulatoriali.
Grazie alla collaborazione e all’integrazione in un sistema di cura primario, lo psicologo potrà essere vicino alle realtà di vita dei pazienti, delle famiglie e della comunità, fornendo un primo livello di assistenza psicologica, di qualità, accessibile, efficace, cost-effective e integrato con gli altri servizi sanitari, assicurando una rapida presa in carico.
Aree di intervento della psicologia di base
Con il suo intervento, lo psicologo di base vuole andare a intercettare e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione, fungendo da filtro sia per i livelli secondari di cure che per il pronto soccorso.
Il compito dello psicologo di base sarà molteplice:
- intercettare i bisogni psicologici che spesso rimangono inespressi dalla popolazione
- gestire l’assistenza psicologica anche di pazienti che seguono altri percorsi di cura legati a patologie organiche
- favorire una buona integrazione con i servizi specialistici di ambito psicologico e della salute mentale di secondo livello e con i servizi sanitari più generali
- intercettare e gestire le problematiche comportamentali ed emotive derivate dalla pandemia Covid-19.
Lo psicologo di base andrà a intervenire prioritariamente su specifiche aree:
- sui problemi legati all’adattamento (lutti, perdita del lavoro, separazioni, malattia cronica)
- sulla sintomatologia ansioso-depressiva
- sul sostegno psicologico per chi riceve una diagnosi infausta, sulla cronicità o recidività di una malattia
- sulle problematiche psicosomatiche, riducendo così anche la prescrizione di farmaci per uso improprio.
Gli psicologi di base si assumono anche la responsabilità, dopo la presa in carico, di sviluppare un progetto clinico, fatto di diagnosi e intervento che, ove se ne necessitasse, possono avvalersi anche di strutture pubbliche e private di secondo livello competenti sul problema individuato.
In cosa consiste la collaborazione tra psicologo e medico di base e quali sono i benefici per i pazienti?
Gli psicologi delle cure primarie operano nell’ambito di assistenza “di primo livello”, che consente una prima valutazione del problema e una presa in carico tempestiva. Qual è quindi la differenza tra psicologo di base e delle cure primarie? Lo psicologo di base è uno psicologo delle cure primarie, che realizza una specifica forma di collaborazione con i medici di medicina generale, con i quali opera in compresenza.
Con l'introduzione della figura dello psicologo nelle cure primarie, si ha sempre di più una visione olistica del paziente, per garantire uno stato di benessere non solo per il corpo ma anche per la mente. Questo aspetto è avvalorato anche da ricerche scientifiche che sostengono l’importanza della cura psicologica all’interno di un processo di cura per malattia organica. Basti pensare a tutti quei pazienti che affrontano percorsi di cura oncologici, malattie croniche e psicosomatiche, che riportano stati di efficacia a seguito di un percorso integrato.
La collaborazione tra psicologo, medico di base e pediatri di libera scelta, permetterà di agire in maniera tempestiva sui primi disagi che il paziente o il medico avvertiranno e questo avrà un impatto notevole sulla vita del paziente.
Agendo tempestivamente, si eviterà l’acutizzazione di una sintomatologia clinica che, in tal caso, richiede l’accesso a cure di livello secondario con diversi costi sia in termini personali che economici.
I pazienti beneficeranno di due aspetti importanti che dovranno essergli sempre garantiti: la prevenzione e l’intervento precoce.
È importante sottolineare che, grazie all’attività di prevenzione e intervento precoce garantito dal servizio di Psicologia di base, si avrà anche un impatto sulla riduzione dei ricoveri impropri, delle prescrizioni di psicofarmaci e degli accessi ai pronto soccorso per sintomi relativi a disturbi d’ansia e dell’umore, agendo così anche sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale.
A che punto siamo con l’istituzione dello psicologo di base in Italia?
Potremmo definire l’istituzione dello psicologo di base come un processo bottom-up in cui non siamo partiti da un sistema nazionale che regolasse tutte le procedure regionali, bensì il contrario.
Diverse regioni hanno espresso una sensibilità e un bisogno di dare risposta e supporto al disagio psicologico vissuto dai propri cittadini. Come accennato, rispetto a questo la regione Campania ha fatto da apripista anche ad altre regioni, che hanno fatto sì che si mettesse in moto una macchina legislativa che istituisse una legge nazionale.
Frutto di un lavoro di 3 anni, partito dalla regione Campania e grazie a un lavoro sinergico tra Ordine e Regione, la legge regionale n.35 del 3 agosto 2020 che istituisce la figura dello psicologo di base, dopo essere stata impugnata dal Consiglio dei ministri è stata legittimata dalla corte costituzionale con sentenza 241 pubblicata il 13/12/2021.
Questa sentenza è stata definita dal presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania Armando Cozzuto una “sentenza storica”, perché è una legge che fa da apripista ad altre regioni e che permette di valorizzare la figura dello psicologo e offrire un sostegno ai cittadini.
Proposta di legge psicologo di base: la Campania in prima linea
Il giorno 11/07/2023 è stato presentato a Napoli il servizio di psicologia di base nel corso di un incontro al quale hanno preso parte il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania Armando Cozzuto e Antonietta Grandinetti, consigliera dell'Oprc e coordinatrice della commissione sanità.
Durante questo incontro si è reso noto il fatto che la Campania sarà la prima regione che sta per immettere nell'assistenza di cura primaria, nel sistema sanitario regionale, 146 psicologi di base. Si è fatto chiaro che, da un punto di vista burocratico, si è nella prima fase che segue le norme transitorie che permettono di utilizzare risorse destinate alla figura dello psicologo di base.
La legge regionale prevedeva un finanziamento da dedicare al servizio di psicologia di base di 600 mila euro l’anno per due anni, fondi già destinati alle ASL. Si è riusciti ad arrivare a 32,5 milioni di euro, grazie ai fondi europei del PNES (Piano Nazionale Equità in Salute) un piano che è stato declinato su alcune regioni italiane tra cui la Campania, al fine di garantire l’accesso alle cure e aumentare la sostenibilità del sistema sanitario regionale.
Da parte degli addetti ai lavori si auspica di poter riuscire ad assegnare lo psicologo di base a ogni cittadino, così come avviene per il medico di medicina generale o per il pediatra di libera scelta ma, per fare ciò, si è in attesa di una legge nazionale. A oggi ci sono più proposte di legge presentate all’attenzione del Governo e si sta lavorando per avere un testo unificato, da portare poi in approvazione.
Cosa prevede la legge sullo psicologo di base 2023?
A oggi in Senato è presente una proposta di legge a livello nazionale: “Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell'ambito del Servizio sanitario nazionale” C.814, presentata il 25 gennaio 2023, che attualmente sta seguendo l’esame in commissione, iniziato il 28 giugno 2023. Si è quindi in attesa che passi.
La legge prevede che il servizio di psicologia di assistenza primaria, all’interno delle aziende sanitarie locali, sia strutturato a livello di distretto sanitario e che garantisca il benessere psicologico nell’ambito dell’assistenza primaria nei servizi e nei presìdi sanitari e socio-sanitari territoriali, destinati alle famiglie e alle comunità.
Si prevede una presa in carico del paziente in tempi brevi e con una modalità di facile accesso per tutti. La creazione di un sistema cooperativo tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, nonché altri medici specialisti previsti dalla legge, si attende che avrà un impatto economico con gli altri servizi sanitari e socio sanitari.
Come si diventa psicologo di base? I requisiti richiesti
La cosa importante che va sottolineata è che questa proposta di legge tiene conto e dà rilevanza agli psicologi. Tra i requisiti dello psicologo di base infatti, al momento, non è necessaria alcuna specializzazione, anche se esserne in possesso costituirà titolo preferenziale.
I requisiti generali per poter essere iscritti agli elenchi della propria regione devono essere:
- laurea magistrale in psicologia
- iscrizione all'Albo A degli psicologi
- assenza di rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale o regionale
- competenze e titoli specifici
- attestato di abilitazione rilasciato dalla Regione a seguito della frequenza e superamento dell'esame finale di specifico corso semestrale regolamentato dalla Giunta regionale sul tema dello psicologo di base e sulle cure primarie.
Dopo la pubblicazione del bando per lo psicologo di base, la selezione ha previsto diverse fasi.
Nella prima fase di selezione le regioni hanno provveduto, secondo i rispettivi ordinamenti, a inserire negli elenchi regionali degli psicologi di assistenza primaria, i professionisti che hanno esperienze di almeno due anni da psicologo, con qualsiasi tipo di contratto:
- nelle aziende sanitarie locali
- nelle aziende ospedaliere
- negli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico
- nelle strutture private autorizzate o accreditate o in altra amministrazione pubblica o privata.
Una volta che l’Asl ha pubblicato l’elenco degli idonei, gli stessi hanno partecipato alla manifestazione d’interesse. Per creare una graduatoria, le selezioni sono proseguite per titoli e con lo svolgimento di un colloquio sulle materie di assistenza primaria.
A oggi in Campania queste procedure sono state già quasi tutte espletate e molte ASL hanno già decretato i vincitori; a breve si aggiungeranno le altre.
Per diventare psicologo di base si deve partecipare a un concorso pubblico?
Per diventare Psicologo di base bisogna partecipare agli Avvisi pubblici pubblicati dalle ASL, documentando i requisiti richiesti e prendere parte alle prove selettive. Ai criteri di selezione per accedere agli avvisi pubblici e le modalità di procedura, elencate prima, aggiungo solo una nota chiarificatrice sul fatto che le ASL hanno piena autonomia gestionale e organizzativa, ai sensi della legge 502/92, pertanto ognuna ha il proprio criterio di valutazione.
La possibilità di poter partecipare a un concorso pubblico ci apre a una riflessione sul fatto che, per oltre 25 anni, non ci sono stati concorsi pubblici mentre le università continuano a immettere sul mercato psicologi che hanno sempre più difficoltà a intraprendere il proprio percorso lavorativo.
Sicuramente la figura dello psicologo di base darà la possibilità anche ai professionisti di avere nuovi sbocchi lavorativi.
Quanto guadagna uno psicologo di base?
Qual è il range del suo stipendio? Una volta che lo psicologo risulterà vincitore dell’incarico, avrà un contratto da libero professionista di durata annuale ed eventualmente prorogabile, per un massimo di 36 ore settimanali e non inferiore alle 24 ore settimanali.
Allo stato attuale la Regione Campania, per il tramite dell’Osservatorio Regionale che ha funzioni di indirizzo, programmazione e controllo delle attività prestate dallo psicologo di base, sta lavorando per definire una contrattazione economica che al momento non può rientrare in quella degli psicologi dirigenti.
Questo evidenzia una criticità, ovvero che siamo in assenza di un contratto collettivo nazionale che ci aiuterebbe a definire lo stipendio dello psicologo di base, aspetto che le istituzioni nazionali dovrebbero prendere in considerazione. L’obiettivo di questa legge sarà anche quello di avere un contratto collettivo nazionale e per questo, a partire dalla Campania, si auspica che sempre più regioni, come sta già avvenendo, portino la loro proposta.
Come diventare psicologo di base: ci sono corsi, master o percorsi formativi ad hoc?
In assenza di legge nazionale, al momento non c’è un “corso per psicologo di base” ad hoc. Tuttavia, l'Ordine degli Psicologi della Campania, avendo già applicato le norme transitorie, ha già pronta una prima attività di formazione per lo psicologo di base dedicata ai vincitori alle manifestazioni di interesse.
Così come previsto dalla legge regionale, in Campania si è pronti all’attivazione del corso abilitante che rilascerà l’attestato. Sempre in attesa di una legge nazionale, si auspica che si possa avere un corso unificato per tutti, proprio come avviene per i medici di medicina generale.
Lo psicologo di base nelle regioni italiane
L’idea che lo psicologo debba essere inserito nei sistemi sanitari di base, nasce diverso tempo fa partendo dal modello Biopsicosociale che vede la persona al centro del processo di cura come totalità mente-corpo.
Questo apre la strada al fatto che, un’assistenza adeguata a livello primario, possa portare al miglioramento psicofisico di diversi livelli di disagio espressi da un paziente. L’idea di istituire questa figura è stata presentata già al Parlamento con una proposta di legge n.3215, per iniziativa dell’ On.le Foti che insieme ad altri firmatari si fece promotore dell' “Istituzione della figura professionale dello psicologo di base”, che non è stata approvata.
A oggi l’esperienza della pandemia da Covid-19, ha riportato alla ribalta la necessità di un piano d'intervento assistenziale che ha portato alcune regioni, con approvazione di legge, a intraprendere queste azioni.
In attesa che si strutturi una legge nazionale, vediamo come si stanno muovendo le regioni italiane:
- psicologo di base in Toscana: approvata il 9/11/2022 l’istituzione della figura di psicologo di base
- psicologo di base in Lombardia: a fine 2022 i lavori sono fermi a causa dello stop dato dalla regione
- psicologo di base in Puglia: è del 15/5/2023 la delibera che istituisce lo psicologo di base nella regione Puglia
- psicologo di base in Veneto: nell’agosto 2022 viene approvata la mozione per l’istituzione dello psicologo di base in Veneto
- psicologo di base in Emilia Romagna: entra in vigore nel 2020 il progetto di legge sullo psicologo di base
- psicologo di base in Piemonte: nel febbraio 2023 entra in vigore il progetto “Psicologo delle cure primarie”
- psicologo di base in Sicilia: ancora in via di definizione l’istituzione dello psicologo di base
- psicologo di base in Calabria: come per altre regioni, è attiva la proposta di legge ma non ancora concretizzata
- psicologo di base in Liguria: ancora in via di definizione l’istituzione della figura.
Dalla parte dei pazienti: come richiedere lo psicologo di base?
I costi dell'assistenza psicologica prestata dallo psicologo di base territoriale sono a carico del servizio sanitario regionale. La legge prevede la possibilità di pagamento di un ticket da parte del paziente, la cui esigibilità e importo saranno stabiliti dalla Giunta regionale. I cittadini potranno usufruire delle prestazioni professionali degli psicologi sia per il tramite dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, ma anche ad accesso libero, attraverso i distretti sanitari di base.
Questo ci consentirà di sostenere soprattutto le fasce sensibili della popolazione, ovvero bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità.